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Partecipazione alla vita pubblica

(Dalla Monografia di Damiano Pipino)

Eccetto gli scarsi intellettuali, la quasi totalità di questa popolazione partecipa alla vita pubblica molto poco e quasi indirettamente.
In campo economico manca di quell’ iniziativa privata che potrebbe far migliorare le condizioni economiche dei singoli e della collettività. Ciò perché essi non intendono rischiare i loro beni, che, quasi legati ad una antica tradizione, conservano gelosamente per tramandarli ai discendenti. Pertanto i risparmi preferiscono. conservarli sui libretti postali, dopo essersi assicurati da persone di fiducia, che non possono perdersi, altrimenti li conservano in casa. Quindi gli abitanti di Albano, a tutt’oggi, non hanno neppure tentato di mettere su qualche piccola industria, magari a carattere artigianale, qualche cooperativa agricola o qualcos’altro del genere. Si accontentano di vivere come le vecchie generazioni e si giustificano dicendo che questa è una zona poco adatta a certe iniziative. Tuttavia attendono rassegnati da anni che una qualsiasi iniziativa venga presa dal Governo e da altri Enti pubblici.
Manca, altresì, di ogni istituzione a carattere sociale. Infatti, ad eccezione dell’Associazione Cattolica, frequentata da donne, bambini e pochi giovani, non esistono circoli ove gli altri cittadini possono incontrarsi e scambiare le loro idee sui fatti del giorno e sui vari problemi della vita quotidiana del paese. Questi ultimi, di solito, li risolvono chiedendo consigli alle poche persone che per essi rappresentano l’Autorità, quali il Sindaco, il Prete, i Carabinieri o qualche, esponente politico di un partito qualsiasi, purché ritengano faccia al loro caso. Dopo che hanno ricevuto il richiesto consiglio, a causa della loro antica diffidenza, lo commentano e più di una volta fra amici e, il più delle volte, lo mettono da parte anche se sia stato dato con equilibrio o disinteresse.
Alla vita politica i cittadini Albanesi partecipano molto passivamente, sebbene, durante la campagna elettorale, accorrono in massa ad ascoltare gli oratori politici nei comizi. In effetti, si direbbe che non hanno ancora maturato una vera e propria coscienza politica. Votare per l’uno o l’altro partito è quasi la stessa cosa, purché chi lo rappresenti sia, secondo loro, una persona onesta, buona, capace di risolvere le loro situazioni ed i loro problemi. Quindi non sì interessano molto della politica nazionale e tanto meno di quella internazionale. Pertanto l’esito delle varie competizioni elettorali presenta sempre delle strane sorprese.