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Il lutto

(Dalla Monografia di Damiano Pipino)

In occasione della morte di congiunti, gli usi di questa popolazione sono un po’ comuni a quelli di tutta l’Italia meridionale. Il defunto, per il tempo in cui è tenuto in casa, viene vegliato alternativamente da gruppi di parenti più prossimi. Questi, di tanto in tanto, si alternano individualmente a piangerlo, specie al sopraggiungere di altri parenti od amici. Piangendo, spesso, esaltano le virtù del povero defunto che aveva in vita. A volte, con la stessa lamentosa cantilena, approfittano per rimproverare indirettamente di qualche fatto passato qualcuno degli astanti, cosa , che non sarebbero capaci di fare in altre circostanze.
Poi il defunto viene portato in Chiesa a spalle e nella forma più modesta, anche se si tratta di una personalità importante o di un benestante. Qui si celebra il rito funebre che può essere di prima, di seconda e di terza classe a seconda la disponibilità di mezzi dei congiunti. Quindi si addobba la Chiesa, si celebra la Messa, si suonano le campane. Quest’ultime poi vengono messe come ad una prova di resistenza, per il continuo suonare, specie quando il rito è di prima classe, da cui si deduce che il defunto. era persona importante o benestante.
Dopo i funerali, i familiari ricevono in casa le condoglianze da parte di parenti ed amici. Inoltre, ricevono «u cunzl'» (pranzo di conforto offerto quasi sempre dagli amici più stretti). Detto pranzo, di solito, è completo ed abbastanza sostanzioso; in passato, invece, era limitato ad un brodino vegetale.
I congiunti del defunto indossano subito la veste di lutto. Le donne usano gli abiti completamente neri, gli uomini solo la cravatta ed una striscia nera sul bavaro e, qualche volta, anche sulla manica della giacca. Questo segno di lutto è portato con molta serietà e per tre anni per i genitori, la moglie o il marito, poco meno per i fratelli e sorelle. Una volta per la moglie o il marito si portava sei anni. Inoltre, il marito non si radeva per un mese la barba; la moglie per otto giorni portava i capelli sciolti e per sei mesi non cambiava la camicetta bianca che usava indossare sotto il costume tradizionale!